Buriano viene menzionato per la prima volta in una lista di beni del Papa lungo la via Aurelia in Toscana agli inizi dell’VIII secolo.
Si tratta di possedimenti fondiari quasi certamente di origine fiscale, appartenuti al papato ben prima dell’invasione longobarda alla metà del VI secolo che furono reclamati in un breve periodo di pace ma non sappiamo con quale successo. Una nuova richiesta fu effettuata poco dopo sotto Carlo magno.È difficile che il Burrianum citato in questo documento fosse già l’area del castello, mentre è più probabile che fosse una vasta zona che comprendeva sia la pianura che l’altura. Il castello della curtis di Burrianum prese quindi il nome dalla curtis perché edificato all’interno di un’azienda agricola che aveva quel nome. La presenza di Lambardi e i rapporti stretti col papato ancora nel XII secolo fanno di Buriano un caso di studio molto interessante. Il castello viene menzionato alla metà dell’XI ed è quindi abbastanza precoce.
Del castello oggi si possono vedere parte dell’area sommitale con un complesso di edifici identificabili con il cassero, parte della cinta muraria e la chiesa di S. Maria, che è esterna alle mura.
