L’insediamento della sommità della collina di Monterotondo segue un iter simile a quello di molti altri castelli della Maremma. Da un nucleo insediativo rurale risalente all’VIII – IX secolo d.C. con il passare dei secoli si assiste ad una graduale fortificazione fino a portare ad un vero e proprio arroccamento, oggi a Monterotondo identificabile con la Rocca degli Alberti. Il nome deriva dai Conti Alberti, importante famiglia comitale che ottenne il privilegio sul castello da Federico Barbarossa nel 1163 e che mantenne per oltre un secolo.
L’essere inserito all’interno del Parco Nazionale delle Colline Metallifere ha permesso la realizzazione di un efficace percorso didattico con cartellonistica che mette in evidenza i passaggi cronologici più significativi, ma anche alcune funzioni e relative strutture che erano di uso comune nei secoli passati, quali per esempio i forni destinati alla tostatura di grani e legumi al fine di aumentarne la conservabilità.
Grazie ai recenti scavi archeologici e relativi consolidamenti, oggi nell’area sono distinguibili il Palazzo signorile, una torre d’avvistamento, la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, e una serie di edifici minori.