L’eremo di San Guglielmo di Malavalle oggi appare immerso in un fitto bosco, luogo apparentemente adatto alla costruzione di un eremo. Ma in passato la situazione doveva essere diversa, la vicinanza di una sorgente e soprattutto i collegamenti con la costa e con Vetulonia, dovevano rendere il sito piuttosto frequentato. L’area, già denominata Malavalle in documenti del IX secolo, ospitò Guglielmo, nobile francese in ritiro spirituale. Alla sua morte, un suo discepolo, Alberto da Siena, vi fece edificare una cappella, sulla quale successivamente si sviluppò l’eremo.
Il monastero ebbe alterne vicende e nella seconda metà del XVI secolo passò agli Agostiniani. Del monastero composto da corpo centrale, su cui si affacciavano celle, refettorio e sala capitolare e da una chiesa ad aula, rimane ancora parzialmente integra solo la chiesa.