Ai margini del comune di Roccastrada: Sassoforte e Sassofortino

Il castello di Sassoforte, il cui nome significa roccia ben evidente sul paesaggio, è un confine naturale dell’antico territorio di Roselle. Si tratta infatti di un rilievo roccioso che raggiunge i 780 m slm.

Gli scavi condotti dall’Università di Siena hanno messo in luce la presenza di un abitato dell’età del Bronzo finale (fra XII e X secolo a.C.) di cui non si sono conservate le strutture, distrutte dal successivo castello medievale che viene edificato a più riprese dalla fine dell’XI secolo d.C.

La prima attestazione nei documenti scritti è infatti del 1075 e rientra nel vasto sistema di proprietà della famiglia degli Aldobrandeschi.
La documentazione scritta prosegue fino al pieno XIV.
Il castello si compone di tre circuiti murari ancora ben conservati, il più interno dei quali costituisce l’area signorile con il palazzo e resti di una torre più antica.

Nel pianoro immediatamente sottostante sono presenti altri edifici di varia funzione ma non residenziale.
Il borgo, cioè il villaggio, fu pianificato nel XIII secolo in un ampio spazio sottostante, cinto da mura, ma che non sappiamo quanto sia stato effettivamente popolato.
Gli scavi non hanno prodotto evidenze anteriori al pieno XIV secolo.
Di particolare rilievo il rinvenimento di un torchio vinario databile al pieno XV secolo, cioè quando il castello dovrebbe essere abbandonato.
Questo ed altri indizi inducono a riconsiderare la condizione di insediamento abbandonato che potrebbe avere più un valore giuridico, che concreto.

Ai piedi dello sperone di roccia su cui è edificato il castello sorge il villaggio di Sassofortino, noto già del XII secolo, che doveva costituire un centro abitato già di una certa consistenza, forse addirittura maggiore del castello stesso.

La ricognizione nel territorio intorno al villaggio attuale ha permesso di individuare la presenza di ceramiche di uso domestico, quindi riconducibili ad abitazioni contadine databili al V-VI secolo d.C.
Si è pertanto ipotizzato che l’area dell’alta collina potesse appartenere ad una vasta proprietà fondiaria centrata sull’abitato di Pagiano (il cui nome deriva dal latino pagus=villaggio con funzioni giuridiche), che si trova poco a sud di Sassofortino.

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