Alla fine del XIV secolo Gherardo Leonardo Appiani, signore di Pisa, cede gran parte delle sue proprietà al duca di Milano Gian Galeazzo Visconti. Alcuni beni rimasero di sua proprietà, tra cui il castello di Valle, nel cui territorio rientrava Follonica. Valle, in questo periodo era ancora diviso tra Appiani e Todini. Una divisione che terminò a inizio XV secolo, quando Gherardo Leonardo Appiani decise di acquistare i residui diritti dai Todini.
In questo arco cronologico Jacopo V Appiani, fece costruire alla “follonicha” un mulino ad acqua con annessa abitazione del mugnaio. Struttura che comunque compare nella documentazione scritta soltanto nel 1510, ma questo implica che prima di questa data non esistesse. Le macine del mulino venivano attivate grazie alle acque del Pecora, il cui corso era stato appositamente deviato in una gora costruita a ridosso dell’edificio. Il canale, che al termine del suo percorso sfociava a mare, non era utilizzato solamente per azionare le macine, ma anche come via d’acqua. Esso poteva accogliere imbarcazioni capaci di trasportare fino a 25 sacca (pari a 15 quintali).