La necropoli etrusca di Poggio Tondo, nel comune di Scarlino, è situata ai piedi dei colli che formano la valle dell’Alma. Per raggiungerla si possono percorrere due strade: la strada consortile Val di Molina – Torre Civette, oppure la strada provinciale Tirli. Entrambi i percorsi si distaccano dalla strada provinciale delle Collacchie nei pressi del corso d’acqua che ha dato il nome alla piccola valle. Alla necropoli si può accedere soltanto a piedi, di conseguenza occorre lasciare l’auto nelle vicinanze dell’agriturismo Poggio Tondo e incamminarsi sulla strada sterrata che lambisce le pendici del poggio stesso. Pannelli esplicativi accompagneranno i visitatori durante tutto il percorso.
Le sepolture ancora visibili sono quattro e risalgono alla metà del VII e alla metà del VI secolo a.C. Tre di queste presentano una struttura simile. Un lungo dromos che consente di accedere a una camera a pianta quadrangolare caratterizzata da una copertura realizzata con la tecnica della pseudocupola. Essa prevedeva la messa in opera di anelli concentrici composti da blocchi lapidei che si restringevano progressivamente verso l’alto. L’aspetto era quello tipico delle tombe etrusche del periodo: tumoli sormontati da un cippo funerario. Una caratteristica che è ancora possibile osservare nella tomba 3, nota come “del Cippo”. Anche le altre tombe della necropoli etrusca di Poggio Tondo hanno un nome che le contraddistingue.
La tomba 1 per esempio viene chiamata del “Tamburo” per l’elemento architettonico che cinge la base del tumulo. La tomba 4 invece è detta “delle due porte” per la presenza di una seconda porta situata prima di quella che permette l’accesso alla camera sepolcrale. La tomba 2, infine, conosciuta come “del carro” per il ritrovamento di frammenti di ruote, ha una planimetria diversa rispetto alle altre. In questo l’accesso alla camera è diretto, senza dromos. Ulteriori indagini nella necropoli etrusca nella necropoli etrusca di Poggio Tondo hanno permesso di identificare dei resti che sono stati interpretati come le fondamenta di una fattoria, ritrovamento eccezionale, forse unico nel suo genere. I resti sono chiaramente leggibili solo con l’ausilio di una guida esperta.