La necropoli etrusca di San Germano, ubicata lungo la via Aurelia in direzione Follonica, ricade all’interno dei terreni di proprietà della Rocca di Frassinello. Località oggi famosa sia per il vino qui prodotto che per la cantina progettata da Renzo Piano, la cui struttura ricorda vagamente un castello medievale. Per arrivare sul sito occorre uscire dalla SS1 via Aurelia a Giuncarico, svoltare a sinistra all’incrocio e proseguire dritto fino al cartello Rocca di Frassinello.
Il percorso è corredato da pannelli illustrativi e da citazioni poetiche che riguardano il vino nel mondo antico.
Il toponimo ha radici recenti e molto probabilmente fa riferimento ad una chiesa intitolata a San Germano ed oggi ormai scomparsa. Il sito era noto già ad Isidoro Falchi, colui che ha scoperto Vetulonia, venne studiato a partire dalla metà degli anni ‘90. La necropoli conta 30 tombe, la maggior parte delle quali sono a tumulo, una tipologia molto diffusa fra VII e VI secolo a.C. In gran parte dell’Etruria questo tipo di struttura era riservata all’aristocrazia. Sfortunatamente, la necropoli etrusca di San Germano è stata oggetto di numerosi scavi clandestini in passato. Di conseguenza, una parte di quelli che potevano essere i corredi delle tombe sono andati perduti.
Tuttavia, durante alcuni recenti scavi archeologici sono riportati alla luce alcuni reperti ceramici molto interessanti. Fra questi lo stamnos attico rinvenuto nel tumulo 9 merita una menzione speciale. Il vaso, oggi conservato presso il centro di documentazione di Rocca di Frassinello, a figure rosse raffigurante Dioniso, alcune menadi e una suonatrice di flauto. Prodotto ad Atene nel 480 a.C. dal “Pittore di Pan” veniva usato, con molta probabilità, per il trasporto e la conservazione del vino. Un’altra particolarità dello stamnos dalla necropoli etrusca di San Germano sono le cuciture presenti sul corpo ceramico. Aspetto che mette in evidenza quanto fosse ritenuto prezioso questa tipologia di contenitori.