Il centro di documentazione Rocca di Frassinello costituisce la continuazione del percorso di visita della necropoli etrusca di San Germano. La mostra permanente, ospitata all’interno della cantina di Rocca di Frassinello, è stata curata da Bianca Maria Aranguren e da Luca Cappuccini. Il vino, filo conduttore di tutta l’esposizione, cerca di legare la moderna viticoltura alla civiltà etrusca. Etruschi, che come i Greci, avevano conferito a questa bevanda un ruolo di primaria importanza.
Al centro di documentazione Rocca di Frassinello il visitatore intraprende un vero e proprio viaggio nel passato. La cantina e la sua architettura costituisce il punto di partenza del percorso. Realizzata da Renzo Piano, è diventata famosa, oltre che per lo stile architettonico, anche per la particolare barricata a gradoni. Le botti, disposte in modo circolare, ricordano gli spettatori degli anfiteatri romani. L’esperienza prosegue con la degustazione del vino servito come al tempo degli Etruschi e cioè con l’aggiunta di spezie. Infine, vengono fatti assaggiare i vini pluripremiati prodotti presso Rocca di Frassinello.
Le sale destinate al centro di documentazione contengono i principali reperti provenienti dalla necropoli etrusca di San Germano. Uno degli oggetti più importanti della collezione è senz’altro stamnos attico con la raffigurazione del dio Dioniso. Alle pareti invece si possono ammirare le riproposizioni degli indumenti che le menadi dovevano indossare durante il corteo dionisiaco. La mostra poi focalizza l’attenzione del visitatore su un altro reperto importante: il kantharos. La tipologia del contenitore rimanda ancora una volta al vino che, una volta versato al suo interno veniva successivamente prelevato con l’ausilio di piccole ciotole.
Il percorso espositivo del centro di documentazione Rocca di Frassinello continua con la sezione dedicata agli orecchini, asce, punte di lancia, leoncini di bronzo e buccheri. Giusto risalto è stato conferito pure ai tanti aryballoi ed alabastron che contenevano i profumi e i balsami utilizzati dalle donne etrusche.
