Antica e potente città della Dodecapoli etrusca, di cui si erano perse completamente le tracce, oggi piccolo e pittoresco borgo della Maremma con una interessantissima area archeologica.
Fino al XIX secolo restavano di Vetulonia le citazioni nei testi antichi, come nelle opere di Dionigi di Alicarnasso che la ricordava alleata con i Latini in opposizione a Roma nel secolo VII a.C. Durante gli scavi effettuati a Cerveteri nel periodo 1840-1846, venne alla luce il basamento della statua di Claudio (trono di Claudio) su cui erano scolpite tre divinità in rappresentanza di tre importanti popoli etruschi: il popolo di Vulci, quello di Tarquinia e quello di Vetulonia. Ovviamente la scoperta diede nuovo impulso alle ricerche e nel maggio del 1880, Isidoro Falchi “un medico al servizio dell’archeologia”, che stava facendo ricerche su Colonna di Buriano, così annotava sul proprio diario: “al Poggio di Colonna attratto da tre monete etrusche… e dagli avanzi di grande antichità… che ebbi a osservare mi parvero di tale mole, così vasti e meravigliosi, da richiamare il pensiero… alla celebre Vetulonia”. Ovviamente ci vollero anni di scavi per dimostrare quanto asserito, ma gli splendidi reperti etruschi che vennero alla luce spazzarono ogni dubbio. Si arrivò così alla conclusione che Colonna di Buriano e l’antica Vetulonia, erano in realtà la stessa città, ed il 22 luglio 1887, con un Regio Decreto, il re d’Italia Umberto I riassegnò a Colonna di Buriano l’antico nome di Vetulonia.