Continuiamo il nostro excursus circa la metamorfosi della Città di Follonica, da Città Fabbrica a Stazione Balneare!

La splendida posizione naturale, proprio al centro del Golfo omonimo, di fronte all’Isola d’Elba, la vasta spiaggia e la folta pineta, favorirono, già dagli inizi del ‘900, una netta inversione di tendenza nel comportamento di eventuali turisti che, nei mesi estivi, non più spaventati dalla paura del contagio, optarono per Follonica, come luogo dove trascorrere le loro vacanze.

Un flusso, inizialmente timido e limitato, poi sempre più vigoroso. Follonica, in breve tempo divenne la meta balneari per gli abitanti dei paesi vicini: Massa Marittima, Scarlino, Gavorrano, Monterotondo: era, per tutti loro, il naturale “sbocco al mare”.

Al declino del volto siderurgico, che ormai non aveva più alcun peso e, soprattutto, non era più in grado di incrementarlo, cominciarono ad affiancarsi altre realtà che portò la Città di Follonica alla lenta trasformazione in Stazione Balneare.

Si potenziò in una misura sconosciuta ai paesi limitrofi, il settore relativo alla ricettività e allo svago dei turisti e anche degli abitanti, aumentati in maniera considerevole.

La nascita dello sviluppo turistico portò all’aumento dei caffè, delle feste e dei veglioni. Uno degli elementi decisivi fu il completo rinnovamento della rete idrica che assicurò, per la prima volta, un costante rifornimento di acqua potabile che, grazie al miglioramento delle condizioni igieniche, consenti di tenere sotto controllo la malaria e quindi di proporre con maggior forza Follonica come “centro turistico e balneare”.