Eccoci in pieno centro, tra i negozi e locali di via Roma, il lungomare e l’area Ex Ilva, oggi parco urbano ricco di edifici culturali, un tempo fabbrica di ghisa tra le più importanti in Italia, sviluppata dal Granduca Leopoldo II di Toscana e vero motivo della nascita della città.
Da questo punto ben si percepisce l’essenza di Follonica: le tracce del passato ottocentesco e industriale si mescolano con le testimonianze di un tempo più recente, fatto di turismo balneare e progressiva crescita della città.
L’alto obelisco di Piazza Sivieri, o Piazza della Guglia, è uno dei simboli di Follonica e uno dei primi monumenti eretti in città. Bianchi blocchi di pietra levigata si innalzano fino alla sommità, con la Stella d’Italia in ghisa, fusa nella vicina fabbrica. Il monumento sottolinea che la storia risorgimentale è passata anche da Follonica: un’iscrizione ricorda i fatti della vicina Cala Martina (da cui Giuseppe Garibaldi, inseguito dalle guardie pontificie, si imbarcò per raggiungere Porto Venere) e gli eroi del Risorgimento.
Tutto intorno, i segni della Follonica più antica vanno cercati nei due incredibili “monumenti alla ghisa” che sono il Cancello e la Chiesa di San Leopoldo, nel Palazzo Granducale e negli altri edifici della fabbrica, nel Casello Idraulico, nella Pinacoteca Civica, nella Casa Storta e nella Casa Gobba, nei segmenti di binari posti in Piazza Guerrazzi a ricordo dei pontili scomparsi, negli elementi in ghisa che decorano molte case.
E poi ci sono i segni contemporanei, come quelli coloratissimi della street-art, da cercare in una passeggiata alternativa: un grande cuore di parole decora il muro laterale del Casello Idraulico, una divinità della notte veglia sul sonno di follonichesi e turisti in via Albereta, fondali marini emergono sui muri del vicino Mercato Coperto, e poi ancora storie vere e personaggi nell’Ex Ilva, nei sottopassi e nel quartiere Senzuno.
