Parco Archeologico del Lago dell'Accesa

Il Parco archeologico del Lago dell’Accesa nel comune di Massa Marittima è un’area di grande importanza archeologica della Maremma che si trova intorno all’omonimo specchio d’acqua dalla particolare forma a cavallo, profondo dai 20 ai 70 metri, che secondo la leggenda popolare racchiuderebbe un paese sommerso

Nei pressi del Lago dell’Accesa sono stati rinvenuti una necropoli etrusca e un insediamento connessi allo sfruttamento dei giacimenti metalliferi circostanti. L’epoca etrusca (tra il IX e il VI), grazie anche alla particolare predisposizione del terreno alle coltivazioni, vide la nascita e il prosperare di una rete di villaggi disposti sulle sponde del lago e nelle zone limitrofe. L’economia di questi insediamenti, con molta probabilità, era legata all’estrazione di metalli dalle cave di Serrabottini, Fenice e Capanne e riconoscevano in Vetulonia il “capoluogo” dell’intera area.

Gli scavi archeologici sulle sponde del Lago dell’Accesa

Il primo scavo dell’area risale al 1922 e venne condotto dall’archeologo Doro Levi in collaborazione con Gaetano Badii. Dopo una lunga pausa, gli scavi vennero ripresi a partire dal 1980 sotto l’egida di Giovanni Camporeale dell’Università degli Studi di Firenze. Le escavazioni hanno riportato alla luce sull’altura a sud-est del Lago dell’Accesa, numerosi quartieri abitativi dei quale sono visibili solo le fondazioni degli edifici. Le evidenze archeologiche (fondazioni di case, tombe ed aree di attività metallurgica) costituiscono un tutt’uno con il contesto ambientale.

I reperti archeologici (corredi funebri, accessori ed oggetti di uso quotidiano) rivenuti presso il Lago dell’Accesa, sono conservati all’interno delle sale del Museo Archeologico di Massa Marittima, a pochi chilometri di distanza dal sito archeologico di riferimento.

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