Monterotondo Marittimo

Monterotondo, terra di fuochi e soffioni boraciferi

Il luogo dove sorge il castello di Monterotondo Marittimo è menzionato nella documentazione lucchese a partire dall’VIII secolo, ma solo nel 1070 abbiamo una prima menzione del castello che rientrava nell’orbita degli Aldobrandeschi. Il castello è sempre stato compreso nella giurisdizione volterrana e solo nel XIV secolo fu controllato da Massa Marittima.

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La Rocca degli Alberti rappresenta la parte più antica di tutto il centro storico di Monterotondo Marittimo. Gli scavi, condotti dall’Università degli studi di Siena, hanno portato alla luce evidenze ascrivibili al IX e X secolo d.C., periodo che con tutta probabilità coincide con la prima occupazione dell’area. L’ipotesi più accreditata, almeno per questa prima fase, è che l’insediamento fosse stato promosso da una forte iniziativa privata, i cui soggetti avevano cercato di creare un centro gestionale dove far confluire le risorse raccolte sul territorio. Giunti alla Rocca il percorso di visita, corredato da pannelli, consente a coloro che intendono visitare le sue rovine di ripercorrere la storia di questa importante fortificazione.
Così come la Rocca di Monterotondo, anche la chiesa di San Lorenzo merita di essere citata. Il complesso architettonico che vediamo oggi risale al XVI secolo. In realtà, in base ad alcuni documenti di archivio risulta che nella stessa zona fosse presente una chiesa più antica. Sfortunatamente, ancora non sono emersi indizi attendibili sulla sua possibile ubicazione. San Lorenzo custodisce al suo interno due dipinti rilevanti: una Madonna con Bambino e la rappresentazione delle Esequie di una Santa. Di quest’ultima opera pittorica colpisce l’ambientazione a metà strada fra il Neoclassico e il Romanico.
Il territorio comunale di Monterotondo Marittimo è ricco di luoghi da visitare. Per gli amanti delle camminate e delle località sacre si possono annoverare la chiesa di Santa Croce, l’oratorio della Madonna di Montenero e il santuario della Madonna di Frassine. Per tutti coloro che invece sono più propensi ad itinerari naturalistici si raccomanda di fare tappa al Parco delle Biancane. Il percorso che parte da via dei Lagoni Boraciferi si snoda attraverso le manifestazione geotermiche tipiche della zona (soffioni, laghi boraciferi, ecc.) fino alle centrali geotermiche. Dei pannelli posti sui vari sentieri illustrano ai visitatori quello che osserveranno.

Testi a cura di Carlo Citter

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