Se avete poco tempo e volete visitare i principali monumenti di Follonica, questo elenco fa per voi!

Follonica è una giovane città che deve tutto al mare: in passato accoglieva le navi provenienti dall’Isola d’Elba, cariche del ferro da utilizzare per la produzione della ghisa nell’Ilva, la Città Fabbrica; ha dato sostentamento grazie alle sue acque pescose; più recentemente ha accolto i numerosi turisti accorsi per trascorrere qui le vacanze.
I monumenti che presentiamo di seguito, infatti, esaltano il mare nell’abbinamento della ghisa agli altri materiali, oppure nel soggetto che l’opera vuole rappresentare.
Eccoli:

1 – LA GUGLIA – PIAZZA SIVIERI

Materiali: pietra grezza, pietra levigata e ghisa

Artista: Ing. Ippolito Luciani

La Guglia di Piazza Sivieri  è sicuramente uno dei simboli di Follonica, è uno dei primi monumenti comparsi sul suolo cittadino, venne eretto infatti nel 1877 per volontà di Nicola Guerrazzi, patriota e militare, volontario dei Mille di Garibaldi.

Il monumento consiste in un obelisco sormontato all’apice dalla Stella d’Italia in ghisa, fusa ovviamente nell’Ilva di Follonica. Su ogni lato dell’obelisco vi è un’iscrizione che ricorda i fatti di Cala Martina (quando Giuseppe Garibaldi, inseguito dalle guardie pontificie, si imbarcò su un peschereccio spezzino per raggiungere Porto Venere il 2 settembre 1849); e i suoi eroi, tra cui Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, a cui è dedicato il monumento.


2 – MONUMENTO AI CADUTI – PIAZZA VITTORIO VENETO

Materiali: marmo e ghisa

Artista: Emilio Zilocchi

Il monumento si presenta con un fante che tiene in mano la bandiera il cui pennone è sormontato  dall’Aquila romana e la scritta S.P.Q.R.; al di sotto è raffigurata l’Italia con olivo e Vittoria alata. Le tre figure femminili raffigurano le tre città di Trento (a sinistra), Fiume, e Trieste (a destra), con alle braccia le catene spezzate che ricordano la liberazione dall’oppressione austriaca (il serpente schiacciato dai piedi della prima figura).

A circondare il monumento vi  sono pilastrini collegati da catene di ghisa, provenienti dalle fonderie follonichesi.


3 – MONUMENTO AI CADUTI – PARCO DELLA RIMEMBRANZA

Materiali: marmo e ghisa

Artista: Piergiorgio Balocchi

Il monumento si trova all’interno del Parco della Rimembranza, ci si può arrivare dall’area Ex-ilva oppure anche alla fine di Via Roma, presso il Parco Centrale.

Il soggetto principale è un libro aperto, sulle cui pagine compaiono lo stemma del Comune e un’iscrizione che è una dedica ai caduti follonichesi della seconda guerra mondiale; dietro al libro troviamo due steli in marmo con i loro nomi. Le catene che proteggono il monumento sono in ghisa, fuso alle ex-fonderie di Follonica.


4 – ALLEGORIA DEL MARE – PIAZZA DEL POPOLO

Materiali: bronzo

Artista: Ivan Theimer

Situata in Piazza del Popolo, la statua, intitolata “Allegoria del Mare” , rappresenta una figura femminile ed un bambino con i copricapi tipici della produzione dello scultore Moravo, che richiamano stilemi mitologici di origine tardo egizia così cari all’artista. Un cesto colmo di pesci, ma anche figure di animali marini,  richiamano con forza il mare, inseriti nel piedistallo dove, prestando attenzione,  si trovano anche sottili incisioni rappresentanti antiche immagini e carte di Follonica, tra cui la prima risalente ai primi del 1500. La scultura è stata realizzata appositamente per la città del Golfo, su commissione dell’amministrazione comunale, a seguito dei lavori di ristrutturazione delle vie del centro nel 1998.


5 – PORTALE DEL MISTERO – PIAZZA A MARE

Materiali: marmo di Carrara

Artista: Roberto Grazzi

Il Portale del Mistero è uno dei monumenti più suggestivi di Follonica, sia per la sua posizione, sia per il marmo di Carrara con il quale è costituito, che lo rende particolarmente splendente nelle belle giornate.

Venne donato dallo scultore Roberto Grazzi, alla città di Follonica nel 1999.

L’opera rappresenta una scalinata che conduce, attraverso cinque gradini, ad un arco al cui interno si trova una porta socchiusa che si affaccia sul mare, la distesa infinita di acqua, ovvero il “mistero” che dà il nome all’opera.